La città del futuro è costruita intorno ai suoi abitanti, o meglio intorno alle loro abitudini. Per questo la mobilità sostenibile diventa un tema fondamentale per lo sviluppo delle città resilienti, libere dal traffico e dall’inquinamento dovuto alle lunghe file di automobilisti che ogni giorno intasano le strade di capitali come Londra, New York o Roma.
Usare la bicicletta per i tragitti di tutti i giorni aumenta la qualità della vita ed educa al rispetto dell’ambiente. Nel mese di settembre, Parigi ha inaugurato P’tit Vélib, cinque stazioni di bike sharing dedicate ai più piccoli, con 300 biciclette fornite di casco e rotelle, mirando allo sviluppo di una coscienza ambientalista anche fuori dalle scuole.
Con la stessa attenzione a Eindhoven, in Olanda, sono state costruite delle piste che permettono ai ciclisti di percorrere in sicurezza le strade più trafficate. A Copenhagen alcune nuove abitazioni sono state costruite con rampe ciclabili che costeggiano gli edifici (alcuni altri anche dieci piani) per permettere la salita e la discesa dei ciclisti direttamente dalla porta di casa.
In Canada, a Calgary, il Peace bridge (il ponte della pace) è una struttura a doppia elica, esclusivamente ciclabile, coperta da foglie di vetro che proteggono dalla pioggia e dal vento i bikers. Queste imponenti infrastrutture sono vere e proprie opere architettoniche a dimostrazione del fatto che il tempo delle vecchie rastrelliere per parcheggiate le biciclette e dei percorsi ciclabili interrotti è finito.
Le reti per la mobilità sostenibile entrano nei processi di pianificazione della città e il bike design diventa uno dei campi più in ascesa della progettazione dell’arredo urbano.
Il mondo del ciclismo cittadino si può scoprire nel libro pubblicato da Gavin Blyth, Velo City, in cui sono raccolte tutte le ultime tendenze del bike design raccontate insieme alle più significative architetture urbane ciclabili. Tutto questo per incentivare l’attività sportiva e sensibilizzare alla protezione la propria città dall’inquinamento. A noi non resta che salire in bicicletta.
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