“E’ stata la vittoria del cuore e della determinazione – commentato Di Felice -. La dedico alle vittime di quel terremoto che ha spezzato tanti sogni e speranze. La mia presenza alla D+ Ultracyling Dolomitica è stata in forse sino alla vigilia, ero un po’ demotivato sapendo che il campionato italiano era ormai andato, ma poi i ragazzi del mio staff mi hanno convinto a partecipare. Il merito di questa vittoria va anche a loro”.
Nella prima prova tricolore, la Race across Italy, Di Felice era stato vittima di una caduta, che l’aveva costretto al ritiro. Il destino del campionato nazionale si è deciso lì: l’abruzzese Carlo Brussa ha preso la testa della classifica e non l’ha più mollata, limitando i danni nella seconda prova tricolore, la D+ Ultracycling 3 Confini, vinta da Di Felice, e giungendo secondo a Cison di Valmarino. Brussa, guardia giurata abruzzese, autentica sorpresa della stagione, ha concluso la D+ Ultracycling Dolomitica al quarto posto assoluto (32h46’22”). Sul podio di giornata, anche il francese Roland Chavent (30h36’27”), secondo, e il danese Frank Mads (32h03’28”), terzo.
Dorina Vaccaroni ha vinto la gara femminile. L’ex schermitrice azzurra è giunta al traguardo in 37h45’04”. Oltre a salire sul gradino più alto del podio femminile della D+ Ultracycling Dolomitica, che correva per la prima volta, la Vaccaroni ha vinto il titolo nazionale della specialità.
Il bresciano Mirco Bressanelli ha concluso la D+ Ultracycling Dolomitica in 55h31’. Senza gambe dalla nascita, Bressanelli è giunto al traguardo con la sua handbike dopo oltre due giorni di gara, accolto dagli organizzatori della D+ Eventi e da Tiziana Favero, figlia di Vito, ciclista trevigiano dei tempi eroici cui era dedicata la D+ Ultracycling Dolomitica. Penalizzato strada facendo da un guasto meccanico, Bressanelli ha compiuto un’impresa ai limiti dell’impossibile. Chapeau.
L’edizione 2016 della D+ Ultracycling Dolomitica prevedeva un percorso di 624 chilometri che si è sviluppato tra Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, toccando sei province (Treviso, Vicenza, Belluno, Trento, Bolzano e Pordenone) e 76 Comuni. Sedici i passi montani e dolomitici affrontati dai partecipanti, sedicimila i metri di dislivello complessivo.