Non smette di stupire la ciclista della Astana Womens Team che ieri a Roma si è imposta nella "verisone" Pink della gara, precedendo allo sprint Maria Giulia Confalonieri e la lituana Rasa Leleivyte, la russa Diana Klimova e Nadia Quagliotto. A sette secondi di ritardo Rachele Barbieri ha regolato il gruppo, sempre in volata. Impazzita di gioia la Paternoster, al primo successo fra le elite. La plurimedagliata e pluricampionessa in molte delle discipline a pedali è salita sul gradino più alto del podio composto, curiosamente, da tre corridori che da junior sono state tutte campionesse del mondo; la Paternoster e la Confalonieri in pista e la Leleivjte su strada.
In campo maschile invece, con un attacco solitario portato a trentacinque chilometri dal traguardo il ventiduenne veronese Alessandro Fedeli taglia per primo il traguardo, dopo 3h22’49” media km/h 40,825.
Un attacco giunto dopo una serie di altri attacchi della Trevigiani, formazione forte nel finale anche di Fabio Mazzucco e Filippo Zana. Un successo di squadra, dunque; quando Fedeli è scattato Mazzucco e Zana hanno lavorato in difesa del loro compagno che ha conquistato l’arrivo di Caracalla godendo dell’applauso del pubblico e concedendosi anche il gesto della bicicletta sollevata con le braccia al cielo. Al secondo posto si è piazzato lo sloveno Jerman Ziga ed al terzo posto il britannico Gabriel Cullaigh. Podio internazionale, dunque, per l’edizione 2018 del Liberazione con un incontenibile Fedeli, al secondo successo stagionale.