Andrea Lorusso Scritto da  Ott 10, 2014

Bike to Work: pagati per andare a lavoro in bici

Tale misura di sostegno fa parte del piano per la mobilità francese, lanciato dal ministro dei Trasporti, Frédéric Cuvillier. Il sistema di incentivi è stato creato poiché il trasporto pubblico e l’uso delle automobili come mezzi per recarsi sul luogo di lavoro sono già da tempo oggetto di apposite misure di sostegno, mentre per il trasporto “a pedali” non era ancora stato previsto un sistema di incentivazione appropriato.

Il piano del ministro dei Trasporti prevede inoltre, in una seconda fase del progetto, un investimento infrastrutturale in grado di mettere la mobilità in bicicletta al centro della mobilità urbana. Oltre al progetto strutturale verranno messi in campo anche alcuni accorgimenti in grado di migliorare la vita dei ciclisti, tra i quali:

  • la fine dell'obbligo per i ciclisti di procedere sul margine destro della strada, pericoloso per via della presenza di vari ostacoli tra i quali l’apertura delle portiere delle auto;
  • l’autorizzazione per i ciclisti, in presenza di condizioni di sicurezza, alla svolta a destra in caso di semaforo rosso;
  • la creazione di parcheggi sicuri vicino alle principali stazioni ferroviarie entro il 2020, oltre che all'interno delle aziende.

Tale sistema è già stato ampiamente sperimentato in Europa e ne sono l’esempio la Gran Bretagna, l’Olanda, la Germania, la Danimarca ed il Belgio. In questi paesi sono attualmente in vigore sistemi di incentivi per il bike to work espressi come sgravi fiscali, pagamenti per km percorso, o incentivi per l’acquisto di biciclette.

L'Agenzia francese per l'ambiente e la gestione dell'energia ha calcolato, per il progetto, una spesa di circa 110 milioni di euro. Si attende un ritorno non solo economico ma anche in termini di sicurezza stradale e sulla salute dei cittadini.

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Andrea Lorusso

Praticare la cyclette, è come fare surf in una Jacuzzi. Questo il suo motto preferito. Appassionato di Granfondo e Randonné

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