La Norco Search, gravel della casa canadese La Norco Search, gravel della casa canadese
Andrea Lorusso Scritto da  Ott 27, 2016

Gravel Bike, questa sconosciuta. Guida all'acquisto.

 

Ghiaia, questa la parola italiana che traduce la corrispondente inglese “gravel”. L’ultima nata, nel mondo delle biciclette, è proprio questa nuova categoria che ad una prima occhiata può essere confusa un po con le bici da ciclocross ed un po con le biciclette da strada endurance. Ed in effetti gli americani, già creatori diversi anni or sono delle mountain bike ed oggi della tipologia gravel, hanno pensato, come sfondo per la loro creazione, proprio a quei percorsi a metà strada fra l’asfalto e il fuoristrada.

Nascendo negli USA si sono naturalmente sviluppate maggiormente oltreoceano e solamente negli ultimi anni sono entrate a listino anche per tutti gli altri produttori. Ormai ogni casa ha almeno un modello di bicicletta gravel, Scott ne ha addirittura 4, due in carbonio e 2 in alluminio. Ma vediamo meglio quali sono le caratteristiche principali di questa “nuova tipologia” di bici.

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La gravel in titanio di Fabike

Telaio: materiali e geometrie

Non esiste un materiale "tipo" per le bici gravel anche se, rispetto ad altre tipologie, fra i materiali fa la sua ricomparsa anche l’acciaio. La sua comodità ne fa infatti un’arma non indifferente, anche se a discapito del peso, ma per le gravel il peso potrebbe non essere un problema. Oltre all’acciaio troviamo naturalmente l’alluminio, il carbonio e non ultimo il titanio. Va da se che i prezzi sono naturalmente commisurati al materiale scelto. Per quanto riguarda le geometrie, queste sono abbastanza rilassate. A prima vista, si avvicinano molto alle bici da strada endurance con carro posteriore più lungo, posizione in sella quindi più comoda, altezza manubrio più alta e angoli forcella più aperti per consentire escursioni medio-lunghe, alternando asfalto, strade bianche e fuori strada poco impegnativi. Il telaio presenta spesso anche attacchi per parafanghi e portapacchi e inoltre, specialmente nei modelli top di gamma, il passaggio cavi interno, per evitare possibili problemi ai cavi in caso di fuoristrada e impedire l’accumulo dello sporco.

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La 3T Exploro in edizione speciale "Dario Pegoretti"

Componenti: tecnologie ed allestimenti

Le gravel bike sono dotate di gruppi spesso “fratelli” delle bici da strada: Shimano 105 o Ultegra e Sram Force o Rival con doppia anteriore (quasi sempre 50/39) e 11 velocità al posteriore. Ultimamente hanno cominciato a fare il loro ingresso nuovi tipi di guarniture denominate “Micro-Compact” da 48/32 come il modello della Praxis Works (che oltretutto testeremo a breve). Su alcuni modelli si è deciso, negli ultimi tempi, di passare alla guarnitura singola (42 o 44 denti), di piena derivazione MTB, eliminando quindi peso superfluo ma sottraendo, di fatto alcuni rapporti. Uno dei punti fissi delle gravel è quello dei freni a disco, solitamente con rotori da 160. Sui modelli di media e alta gamma troviamo azionamenti idraulici, scendendo di prezzo si passa ai meccanici. Una via di mezzo sono gli ibridi con pinze idrauliche ad azionamento meccanico che permettono di avere tutti i lati positivi degli idraulici ma che, in caso di cambio leve dovute ad esempio a rottura delle stesse, permettono anche di risparmiare, essendo queste ultime delle normali leve meccaniche.

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La DeVinci Hatchet Carbon Ultegra

Cerchi quasi sempre in alluminio a basso profilo da 700c con la sola eccezione di Cannondale e le sue Slate con cerchi da 650c e gomme da 28 in su, fino ad arrivare anche a 44 ed oltre. Naturalmente le gomme da 28 sono indicate per percorsi prettamente stradistici, quali ad esempio le granfondo o le randonnée. I cerchi sono in grado, quasi sempre, di ospitare gomme tubeless e quindi strizzano l’occhio, di fatto, a percorsi più fuoristradistici.

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La Niner RLT9 in acciaio con forcella Lauf

Tutto ciò detto, crediamo che le bici gravel possano essere l’anello mancante fra le bici da corsa e le mtb, per tutti coloro i quali utilizzano la bdc ma ci stanno scomodi o per tanti altri che invece usano la loro mtb solamente perché la bici da strada è “più scomoda” ma ne fanno un uso prettamente stradistico. Una posizione in sella più comoda e una bicicletta utilizzabile in diversi ambiti e percorsi e, di fatto, più rilassata, non potrebbero che far del bene a tanti, permettendo inoltre di poter affrontare anche itinerari più divertenti in tutta tranquillità e sicurezza.

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Andrea Lorusso

Praticare la cyclette, è come fare surf in una Jacuzzi. Questo il suo motto preferito. Appassionato di Granfondo e Randonné

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