Estonia Divide: un viaggio off-road nel cuore verde dell'Estonia Estonia Divide: un viaggio off-road nel cuore verde dell'Estonia
Paolo Goglia Scritto da  Nov 14, 2017

Estonia Divide: un viaggio off-road nel cuore verde dell'Estonia

Estonia, il più nordico dei Paesi Baltici, al confine col Mar Baltico e la Russia. Un paese nato solo 26 anni fa dopo secoli d'occupazione.

Temperature che possono oscillare tra i -30 del periodo invernale ed i (molto rari, ma possibili) +30 estivi. Ex repubblica sovietica, nel 1973 riuscì a convincere la superpotenza che li occupava a creare la prima riserva naturale dell'Unione Sovietica: il Parco Naturale di Lahemaa, ancora oggi uno dei parchi più importanti d'Europa per la grande varietà di flora e fauna che offre ai suoi visitatori. Il popolo estone, circa un milione e 300mila persone per una proporzione di 6 ettari di foresta per abitante, nutre un grande amore e rispetto per il proprio ambiente naturale e per i loro antichi culti pagani.

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Il percorso

Quale modo migliore per celebrare l'amore per la natura ed incoraggiare la scoperta di questo piccolo paese e della sua natura stessa se non creare un percorso che l'attraversi completamente, trasversalmente, da nord-est a sud-ovest, da costa a costa. L'Oandu-Ikla Trail, meglio conosciuto come: Estonia Divide.

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Il percorso si snoda per 375 km attraversando, ed unendo, diversi parchi naturali tra cui il Parco Nazionale di Lahemaa, Korvemaa, Aegviidu, Sooma, e così via fino ad arrivare alla costa sul confine con la Lettonia. E cosa c'è di più affascinante ed avventuroso, della scoperta di territori ancora sconosciuti, inesplorati (o quasi), almeno per quanto riguarda i viaggi su due ruote? Esplorare un territorio che fino a pochi anni fa era off-limits, controllato dalle forze militari russe che sparavano a vista a chiunque non avesse diritto di passaggio e/o accesso, incaricati di impedire la fuga dal Blocco Sovietico. Ed è stato così che abbiamo cominciato a pianificare come affrontare questo percorso, abbandonando le gomme da strada e innamorandosi di quelle tacchettate. Avevo sognato in diverse occasioni di fare un viaggio totalmente off-road, senza incrociare automobili, camion o asfalto, ma questo percorso avrebbe spinto questo desiderio ai suoi limiti: infatti l'Estonia è coperta per il 50% da foreste, delle quali il 30% sono paludi.

Organizzazione del viaggio

Per ragioni logistiche decidiamo di andare e tornare in treno, raggiungendo così con questo antico e affascinante mezzo di locomozione il punto più a nord possibile sul tragitto. Questo in parte ci limita perchè significa che non possiamo raggiungere l'estremità più a nord e fare il percorso completamente, ma viaggiare in bici significa anche piegarsi ed adattarsi alle difficoltà logistiche. I treni inoltre in Estonia non coprono tutto il territorio, purtroppo; sarebbe erroneo aspettarsi che lo facciano in un paese che ha solo 26 anni d'indipendenza alle spalle. D'altro canto i treni sono belli, efficienti e le bici viaggiano gratis. Si, avete capito bene!

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La nostra avventura comincia dunque una volta arrivati alla stazione di Aegviidu da dove si possono seguire i segnali con le leggende (che indicano la distanza percorsa dall'inizio e quella rimanente per arrivare alla fine del trail) ed i simboli del trail, delle bandierine a strisce bianche e rosse, non sempre visibilissime, ma anche questo fa anche parte dell'avventura. L'Estonia è considerato uno dei paesi più avanzati tecnologicamente del mondo ed anche da questo punto di vista non ci delude creando sul sito internet del RMK (l'Organizzazione per la gestione delle foreste estoni) una sezione appositamente dedicata al percorso.

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Il sito divide il percorso in due tipologie: un percorso da fare a piedi (questa è infatti l'idea iniziale per questo hiking trail) ed un percorso da fare in bicicletta (creato solo in un secondo momento). La ragione di questa divisione consiste nel fatto che essendo il territorio sia paludoso che sabbioso, ad intermittenza, in alcuni punti i percorsi si dividono, per poi ricongiungersi, permettendo così di evitare i tratti "impercorribili". Se si vuole vivere l'esperienza fino in fondo si può continuare per i percorsi su tavole sospese/galleggianti attraverso la palude, ma qui si dovrà spingere la bicicletta, è infatti vietato pedalare sulle tavole dal momento che è piuttosto pericoloso, per noi e per gli altri.

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Queste ed altre utili informazioni le troverete sul sito, oltre alla traccia GPS scaricabile gratuitamente. Molto interessante è il fatto che l'Estonia abbia una Costituzione Ambientale molto avanzata ed ospitale. Infatti sulla traccia del percorso noterete delle icone a forma di "casa". Queste stanno ad indicare i campsites, le aree bivacco, totalmente attrezzate con bagni, tavoli, BBQ e legna già pronta ad essere utilizzata. Inoltre in queste aree è possibile campeggiare gratuitamente.

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Eravamo i soli in ogni area di sosta nella quale abbiamo campeggiato. Ci sentivamo veramente alla scoperta di un mondo nuovo, un mondo che in realtà è ben antico, ma che le tante dominazioni che si sono susseguite qui dal 1200 hanno tenuto nascosto. Ogni sera pianificavamo il programma del giorno seguente davanti al fuoco, giusto per avere un'idea dei km che avremmo percorso e di dove avremmo dormito. Sul percorso non si incontrano nè centri abitati nè negozi dove far rifornimento, come in ogni vero viaggio off-road, dunque è bene pianificare quantità di acqua e cibo che si trasportano.

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Tutto ciò può essere difficoltoso e per questo abbiamo deciso di comprare delle pasticche per la purificazione e bere l'acqua dei ruscelli e dei laghi incontrati sul percorso. Come starete immaginando, viaggiare in Estonia è un'esperienza surreale, selvaggia se vogliamo. In tutta la durata del viaggio, attraversando tutto il paese (o quasi) sul tracciato più famoso e pubblicizzato, abbiamo incontrato solo 2 persone che lo affrontavano in bicicletta (ma nel senso contrario al nostro, da sud a nord) e 3 ragazzi che facevano il bagno in una delle tante paludi (dove l'acqua è pulitissima, al contrario di quanto ci si possa aspettare da un nome del genere). Se siete alla ricerca di un'esperienza in pieno contatto con la natura in un'area d'Europa a suo modo esotica, questo è il posto che fa per voi.

Nota tecnica: Pronti per il fango? Bene. Pronti per le fredde paludi, nelle quali probabilmente ad un certo punto i vostri piedi finiranno? Bene. Sapete qual’è il nemico numero uno nelle foreste in Estonia? Non le linci, non gli orsi, bensì le zanzare. Preparatevi con spray e reti per il viso, vi saranno molto utili! Buona avventura!

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Paolo Goglia

Nonostante abbia scoperto lo zen e l'arte della manutenzione della bicicletta relativamente tardi ne ha fatto uno stile di vita. Amante

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