Domenica 2 ottobre a Gaiole in Chianti (SI) si svolgerà la ventesima edizione de L’Eroica, la cicloturistica d’epoca più amata al mondo. Sarà un’edizione davvero speciale perché caratterizzata da tantissime iniziative che coinvolgeranno i circa settemila partecipanti in arrivo da più di sessanta Paesi di tutti i Continenti. A L’Eroica si partecipa per assaporare quel gusto inconfondibile dell’impresa d’altri tempi, per pedalare sulle strade bianche e vivere dunque da protagonista i magnifici paesaggi toscani, per gustare i particolari sapori della campagna toscana e immergersi nei profumi che il Chianti e la provincia di Siena regalano con molta generosità in ogni stagione dell’anno.
“L’Eroica è una poesia scritta con la bicicletta” che sembra aver fermato il tempo e che dunque guarda al futuro con i valori umani che in passato hanno reso popolare il ciclismo ed ispirato spesso la migliore letteratura del novecento. Valori riproposti oggi anche fuori dal Chianti con le altre eroiche: Eroica California, Eroica South Africa, Eroica Primavera, Eroica Japan, Eroica Hispania, Eroica Limburg, Eroica Britannia ed Eroica Punta del Este.
Questa l’Eroica raccontata dal suo ideatore, Giancarlo Brocci: L’Eroica, un atto d’amore verso un grande sport ed un bellissimo territorio
“Passano gli anni e ti ritrovi a fare, più che il padre, il nonno della creatura. L'Eroica, quella con Elle apostrofo, quella mamma di Gaiole in Chianti, arriva alla ventesima edizione. La celebriamo in modo soft perché per noi non invecchia mai, perché anche tanti dei suoi protagonisti vi hanno trovato un modo per allungarsi la vita. Come per le loro biciclette, scampate alla sega a ferro, come per tanti ex professionisti che la storia aveva sfiorato e accantonato subito e che stanno vivendo una seconda stagione di gloria, acclamati e celebrati talvolta oltre l'effettivo merito. Voglio celebrare i pochi che ci hanno creduto sin dall'inizio, che hanno aiutato a crescere la creatura, che hanno accompagnato un'idea ed un sogno fino al cospetto del mondo. E non posso neanche mettermi a fare un elenco delle formidabili figurine, ormai riconosciute icone di questo nostro ciclismo. Tutti riconoscono le autentiche passioni, moltissimi sanno ormai distinguere le autenticità dai tentativi di imitazione, le passioni dalle mode, il grano dal loglio, che non manca mai in tutte le storie di successo. Voglio solo dire, per festeggiare la ricorrenza, che non cito i dati di macroeconomia, così favorevoli alla fenomenologia de L'Eroica. Mi piace, semmai, dire che se oggi anche il professionismo ha riscoperto le strade bianche e si interroga se un altro ciclismo è possibile lo deve ad un piccolo evento, condiviso da 92 pionieri, datato 5 ottobre 97, proposto per regalo a chi veniva a fare la "Bartali", legato ad un progetto molto romantico che si chiamava "Parco Ciclistico del Chianti". Era un atto di amore verso un grande sport ed un bellissimo territorio, entrambi posti sotto assedio; ad entrambi L'Eroica ha offerto una formidabile prospettiva”.